titoli abilitativi edilizia quali sono

Tutto sui titoli abilitativi in edilizia: quali sono e a cosa servono

Una panoramica chiara sui titoli abilitativi edilizi, dalla CILA al Permesso di Costruire: cosa sono, a cosa servono e quando sono richiesti.
31.07.2025 /
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Nel settore edile, uno degli aspetti più delicati e importanti riguarda l’individuazione del titolo abilitativo corretto per un dato intervento. Le autorizzazioni previste sono diverse, infatti, ognuna con caratteristiche specifiche, e non è sempre facile distinguere l’una dall’altra, soprattutto per chi non opera in questo campo. Una conoscenza chiara in materia diventa quindi indispensabile, se ad esempio ti trovi ad affrontare dei lavori su un immobile di proprietà. Questo articolo nasce proprio con l’obiettivo di fare chiarezza in merito, grazie all’esperienza ventennale di Residenze Immobiliare che affianca ogni giorno imprese di costruzione e operatori del settore. Ecco quindi una panoramica sintetica dei titoli abilitativi richiesti in edilizia, utile per orientarsi meglio, evitando sorprese e imprevisti.

Cosa sono i titoli abilitativi in edilizia?

Nell’ambito della normativa edilizia italiana, i titoli abilitativi rappresentano gli atti amministrativi necessari per l’esecuzione di interventi su immobili e proprietà. Autorizzano formalmente l’inizio dei lavori e garantiscono che siano conformi alle normative vigenti e alle leggi locali per quanto riguarda la sicurezza, la pianificazione urbana e l’attività costruttiva. La loro funzione principale, quindi, è quella di regolare l’attività edilizia e l’assenza del titolo abilitativo – quando richiesto – porta a qualificare l’intervento come abusivo.

In passato, il quadro dei titoli abilitativi edilizi, disciplinato dal D.P.R. 380/2001, prevedeva diverse tipologie di autorizzazioni. In seguito all’introduzione del D.Lgs. 222/2016 (chiamato anche Decreto SCIA 2), il sistema normativo è stato semplificato, riducendo il numero di titoli abilitativi. In particolare, sono stati eliminati la DIA (Denunzia di Inizio Attività), la Super DIA e la CIL (Comunicazione di Inizio Lavori).

Quali sono i titoli abilitativi richiesti in edilizia

Il titolo abilitativo necessario cambia in base alla tipologia e all’entità dei lavori da realizzare, posto che esistono anche casi che non richiedono autorizzazioni. Vediamo meglio cosa stabilisce il quadro normativo, specificando che, prima di intraprendere qualsiasi intervento, è fondamentale rivolgersi a dei professionisti per verificare correttamente il tipo di autorizzazione prevista nel proprio caso.

Edilizia libera

Partiamo proprio dalle circostanze nelle quali non serve ottenere alcun titolo. Stiamo parlando dell’edilizia libera, ambito in cui rientrano quegli interventi che non necessitano di titoli abilitativi. L’edilizia libera, definita dall’art. 6 del DPR 380/2001 e dettagliata nel Glossario dell’edilizia libera del 2018, comprende varie tipologie di lavori, tra cui ad esempio quelli di manutenzione ordinaria (come il rifacimento dei pavimenti interni ed esterni), l’installazione di pannelli fotovoltaici o di pompe di calore, le opere per l’arredo del giardino, come fontane e fioriere.

In ogni caso, è sempre opportuno accertarsi che non esistano disposizioni comunali o regionali che integrano o modificano quanto previsto dalla normativa nazionale, rivolgendosi direttamente al Comune competente per ottenere indicazioni aggiornate e puntuali. Anche per queste opere, inoltre, è obbligatorio rispettare le normative vigenti in ambiti quali la prevenzione incendi, la sicurezza sismica, la salvaguardia del paesaggio e l’efficienza energetica degli edifici.

CILA

La CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) è una dichiarazione edilizia regolata dall’art. 6-bis del DPR 380/2001. In linea generale, è obbligatoria nel momento in cui si procede con interventi su un immobile che, però, non impattano sulle parti strutturali. La CILA va presentata al Comune di riferimento – presso il SUE, lo Sportello Unico per l’Edilizia – e deve essere redatta e firmata da un tecnico abilitato, il quale ha la responsabilità di attestare la conformità dell’opera.

SCIA

La SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) è un titolo abilitativo disciplinato, in particolare, dal D.P.R. 380/2001. In generale, è necessaria per interventi che impattano sulla struttura dell’edificio, ma senza cambiare sagoma, volumetrie, prospetti e superficie. La principale differenza tra SCIA e CILA, quindi, risiede nel fatto che la CILA, a differenza della SCIA, riguarda interventi più leggeri, che non impattano a livello strutturale.

La presentazione della SCIA (sempre al SUE) deve essere accompagnata da una relazione tecnica asseverata realizzata da un tecnico abilitato che certifichi la conformità dell’intervento. Inoltre, il Comune ha 30 giorni di tempo, dall’inizio dei lavori, per svolgere i controlli del caso.

Super SCIA

Conosciuta anche come SCIA alternativa al Permesso di Costruire, si tratta di un titolo abilitativo che permette di avviare interventi che sono più rilevanti rispetto a quelli che necessitano della SCIA, ma non tanto da richiedere un Permesso di Costruire. È richiesta per opere come, ad esempio, le ristrutturazioni edilizie “pesanti” o i lavori di nuova costruzione o ricostruzione urbanistica regolati da piani attuativi che prevedono disposizioni specifiche di carattere tipologico, plano-volumetrico, formale e costruttivo. La Super SCIA va presentata almeno 30 giorni prima dall’inizio dei lavori.

Permesso di costruire (Pdc)

Concludiamo questa carrellata con quella che rappresenta l’autorizzazione indispensabile per interventi edilizi di una certa rilevanza: il Permesso di Costruire (PdC). Anch’esso previsto dal DPR 380/2001, è necessario per varie tipologie di opere, ad esempio le nuove costruzioni, le ristrutturazioni urbanistiche e le ristrutturazioni edilizie che portano a un organismo edilizio diverso, del tutto o in parte, dal precedente. Anche il PdC va presentato al SUAP che, entro 10 giorni, è tenuto a comunicare il nome del Responsabile del Procedimento. Quest’ultimo, entro 60 giorni dalla domanda, deve formulare una proposta di provvedimento.

Vuoi sapere di più sulle leggi e le disposizioni in ambito edilizio? Puoi dare un’occhiata alla sezione dedicata alle norme, dove troverai una serie di approfondimenti dedicati proprio a queste tematiche.

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