ecobonus casa 2024

Tutto sull’Ecobonus casa 2024: le detrazioni previste

Cosa rientra nell'ecobonus 2024 e come funziona? Tutte le detrazioni per migliorare le prestazioni energetiche di appartamenti ed edifici.
20.02.2024 /
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L’agevolazione fiscale dedicata agli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici, il cosiddetto Ecobonus, è prorogata fino al 31 dicembre 2024 (la Legge di Bilancio 2022 l’aveva prorogata per il triennio 2022-2024). Anche quest’anno, quindi, sarà possibile accedere a questa detrazione, applicabile sia agli interventi svolti su unità singole sia su condomini, con percentuali di sconto differenti anche in base al tipo di lavoro effettuato. Si tratta di un’opportunità interessante per tutti coloro che vogliono aumentare il livello di efficienza energetica di un immobile esistente portando una parte delle spese sostenute in detrazione. Vediamo dunque come funziona l’Ecobonus casa 2024, su quali interventi è concessa l’agevolazione, in che misura e come fare per richiederla. 

Ecobonus casa 2024: come funziona?

L’agevolazione sui lavori che permettono di ottenere un incremento dell’efficienza energetica degli edifici – disciplinata dall’articolo 14 del decreto legge 63/2013 – può essere richiesta per le spese effettuate entro il 31 dicembre 2024. Nello specifico, consiste in una detrazione dall’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’IRES (imposta sul reddito delle società) da suddividere in 10 rate annuali del medesimo importo. Parte della spesa, dunque, viene restituita tramite uno “sconto” sulle imposte. 

Molti degli interventi compresi nell’Ecobonus 2024 – che, ricordiamo, rientra nella famiglia dei Bonus Edilizi – può usufruire di un’agevolazione pari al 65%, mentre per altri si parla del 50% di detrazione. Come vedremo, i lavori che interessano i condomini possono beneficiare di detrazioni maggiori (fino al 75%), inoltre il massimale di spesa che può essere detratto cambia in base al tipo di intervento. 

Possono accedere a questa opportunità tutti i contribuenti, sia residenti che non residenti, che possiedono o detengono a vario titolo l’edificio o l’immobile su cui viene svolto il lavoro (anche chi è titolare di reddito d’impresa), ad esempio:

  • il proprietario e il nudo proprietario;
  • le persone che hanno un diritto reale sull’edificio (come usufrutto, uso, abitazione);
  • l’inquilino;
  • il comodatario;
  • i familiari che convivono con chi possiede o detiene l’immobile;
  • il convivente di fatto. 

Aspetto fondamentale da tenere in considerazione è che per richiedere l’Ecobonus gli immobili o le unità immobiliari su cui vengono svolte le opere devono risultare esistenti, censiti o deve essere stata fatta una richiesta di accatastamento (gli edifici possono appartenere a qualsiasi categoria catastale). Una novità importante, inoltre, riguarda lo “sconto in fattura” e la “cessione del credito”, opzioni che dal 17 febbraio 2023 non sono più utilizzabili al posto della detrazione fiscale, tranne che per alcuni casi specifici citati dall’art.2 del D.L. 11/2023

Quali sono gli interventi e le detrazioni inclusi nell’Ecobonus 2024?

Gli interventi ammessi all’Ecobonus 2024 includono diversi tipi di lavori, dalla coibentazione di un edificio a operazioni meno complesse come la sostituzione di un impianto di climatizzazione. Vediamo insieme quelli che hanno accesso all’agevolazione e le percentuali di detrazione previste. 

Interventi con detrazione del 50%

I lavori che possono beneficiare di una detrazione del 50% sono: 

  • acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi;
  • acquisto e installazione di schermature solari;
  • sostituzione dell’impianto di riscaldamento con impianti provvisti di caldaia a condensazione con efficienza almeno di classe A o di generatori alimentati da biomasse combustibili;
  • acquisto e installazione di impianti per il riscaldamento dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili

Ricordiamo che anche il bonus ristrutturazioni 2024 (dedicato alle opere svolte sugli immobili residenziali) prevede una detrazione dall’IRPEF pari al 50%, su un massimo di 96.000 euro di spesa. Per le singole unità immobiliari spetta in caso di lavori di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione, mentre per le parti comuni è valido anche per quelli di manutenzione ordinaria.

Interventi con detrazione del 65% 

Tra gli interventi per cui è prevista una detrazione pari al 65% troviamo:

  • riqualificazione energetica globale dell’edificio;
  • coibentazione dell’involucro edilizio;
  • sostituzione dell’impianto di riscaldamento con un impianto dotato di caldaia a condensazione almeno di classe A provvista di sistema di termoregolazione evoluto;
  • sostituzione dell’impianto di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi;
  • sostituzione, parziale o totale, di impianti di riscaldamento con generatori d’aria calda a condensazione;
  • installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda;
  • acquisto e installazione di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti;
  • sostituzione di scaldacqua tradizionali con modelli a pompa di calore;
  • installazione di sistemi di building automation.

Anche in questo caso, così come per i lavori che con l’Ecobonus usufruiscono dell’agevolazione al 50%, la somma massima detraibile cambia a seconda del tipo di intervento. 

Ecobonus 2024: quali sono le detrazioni per gli interventi condominiali?

Le cose cambiano se l’intervento di riqualificazione energetica riguarda ogni unità immobiliare di un condominio o le parti comuni del condominio. In questo caso, infatti, se si ottengono determinati indici di prestazione energetica è possibile beneficiare di detrazioni che vanno dal 70 al 75%, da calcolare su un massimo di spesa di 40.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari. 

La detrazione può ulteriormente aumentare se insieme ai lavori di efficientamento energetico si eseguono anche opere di riqualificazione antisismica (per i condomini che si trovano nelle zone sismiche 1, 2, 3). In tal caso l’agevolazione può arrivare all’80%, se i lavori permettono di raggiungere una classe di rischio più bassa, o all’85% se si passa a due classi di rischio inferiori. 

Come si richiede l’Ecobonus casa 2024?

Per ottenere l’Ecobonus casa 2024 è necessario inviare una comunicazione all’ENEA per via telematica entro 90 giorni dalla fine dei lavori, con i dati riferiti agli interventi svolti. La detrazione IRPEF o IRES andrà poi richiesta nel momento in cui si fa la dichiarazione dei redditi e, come detto, sarà recuperata attraverso 10 rate annuali di pari importo. 

La documentazione necessaria

Innanzitutto è importante ricordare che i pagamenti vanno eseguiti tramite bonifico bancario o postale (quest’obbligo non vale per chi ha reddito d’impresa) indicando nel modello una serie di informazioni, in particolare:

  • causale;
  • codice fiscale di chi beneficia dell’agevolazione;
  • partita IVA o codice fiscale dell’azienda o del professionista che ha svolto gli interventi;
  • data e numero della fattura che viene pagata.

È poi necessario ottenere e conservare:

  • Attestato di asseverazione fatta da un tecnico abilitato: serve per dimostrare che le opere sono state svolte rispettando i requisiti tecnici richiesti (ma può essere sostituita anche da una dichiarazione da parte del direttore dei lavori).
  • Attestato di Prestazione Energetica (APE): va richiesta al termine dell’intervento a un tecnico abilitato non coinvolto nei lavori e serve per acquisire informazioni sull’efficienza energetica dell’immobile. Per alcune opere l’APE non serve (ad esempio per l’installazione di pannelli solari per l’acqua calda o di schermature solari).
  • Scheda descrittiva dei lavori: deve contenere una serie di dati riferiti a chi ha sostenuto le spese e all’intervento stesso (tipo di lavoro, dati sull’edificio, costi, risparmio energetico ottenuto, ecc.).

Le informazioni presenti nella scheda descrittiva insieme all’APE andranno quindi inviate all’ENEA, tramite il suo sito, entro 90 giorni dal termine dell’intervento.

Per conoscere tutti i dettagli relativi all’Ecobonus 2024, tra cui le informazioni da mandare per la richiesta e le modalità di trasmissione, è possibile consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate e di ENEA.

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