Sicurezza degli immobili: la situazione a Roma

Nella capitale si abita in case vecchie e meno della metà delle famiglie esegue delle verifiche: i dati di Tecnoborsa
03.01.2018 /
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A Roma si abita in case vecchie e meno della metà delle famiglie esegue delle verifiche sulla sicurezza degli edifici.

I due terzi delle famiglie che vivono a Roma abitano in case costruite prima del 1974 e il 52,7%, cioè oltre la metà, dei nuclei familiari che risiedono nella Capitale, non ha fatto e non prevede di far fare alcuna verifica sul proprio immobile. Questo, in estrema sintesi, il quadro che esce dall’indagine sulla sicurezza strutturale degli immobili a Roma, eseguita per l’anno 2017 da Tecnoborsa

I DATI SULLA SICUREZZA DEGLI IMMOBILI A ROMA

In base ai dati registrati emerge anche, tuttavia, che Roma supera la media delle altre grandi città per quanto riguarda le case di recente costruzione. A quanto pare la quota di residenti che non verifica la sicurezza della propria casa ha un valore leggermente al di sotto di quello medio, mentre il 32,4% dei cittadini di Roma dichiara di aver già preso provvedimenti in tal senso, e in questo caso la Capitale è leggermente sopra la media. Il 14,9% prevede di intervenire nel prossimo futuro e nel 18,5% dei casi sono stati fatti interventi per rendere più sicuro l’immobile in cui si vive e in questo caso Roma è stata la meno attiva tra le grandi città.

A chi ha effettuato lavori per consolidare il proprio immobile è stato chiesto dove si è intervenuti e per oltre la metà dei casi (51,6%) è stato consolidato l’intero edificio, valore prossimo a quello medio; la quota per le sole pareti interne e perimetrali è poco più di un terzo degli intervistati (34,1% contro il 32,6% di media); la quota per i lavori alle fondamenta è del 17,4% (con Roma fortemente sopra la media del 10,8%); infine, solo il 3,9% è intervenuto sui solai (contro il 12,4% di media).

A coloro che non hanno ancora effettuato interventi è stato chiesto se c’è un’intenzione futura e il 5,8% si è dichiarato a favore rispetto a una media del 6,1%; in particolare: oltre la metà intende intervenire su pareti interne e perimetrali (53,4% contro il 35,9% di media); il 34,2% pensa di consolidare l’intero edificio (valore decisamente sotto la media del 50,7%); il 12,4% vorrebbe consolidare i solai (più del doppio del 6% di media); al contrario solo il 6,3% vorrebbe rafforzare le fondamenta (a differenza del 13,5% di media).

RISCHIO SISMICO E INTERVENTI SULLA SECONDA CASA

Anche se Roma non si trova in una zona a elevato rischio sismico, dunque non c’è una reale percezione di pericolo, si è voluto fare una verifica su coloro che, benché residenti nella Capitale, possiedono una seconda casa nel nostro Paese: si tratta del 13,9% degli intervistati, dei quali il 2,1% ha affermato di aver subito danni strutturali a causa di un evento sismico, valore perfettamente in media con le altre grandi città.

Ha dichiarato il Presidente di Tecnoborsa Valter Giammaria

“Il 15,8% di chi possiede una seconda casa ha affermato di aver richiesto a un professionista una certificazione per conoscere la condizione strutturale del proprio edificio e il 23,2% prevede di farlo fare nel prossimo futuro. C’è da sottolineare che il 15,9% delle famiglie ha effettivamente fatto eseguire interventi per rendere sicura la propria seconda casa contro il 18,1% rilevato nelle grandi città”.

In particolare: il 33,4% è già intervenuto su pareti interne e perimetrali (19,4% la media grandi città); idem per i solai (17,2% la media); il 26,7% ha eseguito lavori sulle fondamenta (14% la media); infine, solo il 13,2% ha consolidato l’intero edificio, contro il 51,6% delle grandi città. C’è da sottolineare che, a fronte di un 1% di media che prevede interventi per rendere più sicura la seconda casa, a Roma si è pronunciato a favore più del doppio, il 2,5%.

ASSICURAZIONE SULLA CASA E ULTERIORI TUTELE

Infine, Tecnoborsa ha chiesto agli intervistati se avessero adottato alcuni degli accorgimenti suggeriti e resi noti dal Dipartimento Protezione Civile: il 23,4% ha risposto affermativamente, valore sostanzialmente in media con le grandi città.

Inoltre, Giammaria ha evidenziato che:

il 39% delle famiglie romane intervistate sarebbe favorevole all’istituzione di un’assicurazione obbligatoria sui rischi derivanti da calamità naturali ed è in linea con le maggiori città italiane. In proposito, è importante sottolineare che, nel caso di chi possiede una prima casa, il 23,7% delle famiglie romane si è già tutelato con un’assicurazione contro eventuali danni causati da calamità naturali (27,4% è la media), mentre, per quanto riguarda i proprietari di una seconda casa, c’è un ulteriore 17,9% che si è protetto a sua volta (18,5% è la media)”.

Analogamente, è stato chiesto alle famiglie di pronunciarsi nei confronti dell’istituzione di un fascicolo di fabbricato obbligatorio, sia sulla prima che sulla seconda casa, per conoscere le condizioni strutturali degli immobili e qui il valore su Roma è del 50%, mentre il valore medio totale è del 49,2%.

Infine, l’Indagine Tecnoborsa è andata a sondare presso le famiglie romane il livello di conoscenza del Sisma Bonus su edifici di civile abitazione (prima e/o seconda casa), sulle parti condominiali e sugli edifici adibiti ad attività produttive per un importo complessivo pari a 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno: ebbene, il 20,2% a Roma ha risposto affermativamente, contro una media pari al 18%.

 

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