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Roma in età imperiale, 14 regiones e tra loro il rione Monti

Il nostro addentrarci nella storia dei rioni inizia con il suo primo storico rione, il più antico e da sempre uno dei più importanti: Monti.
25.05.2018 /
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In età imperiale, sotto Augusto, Roma vide i suoi confini nuovamente disegnati e conobbe una nuova suddivisione che comprendeva il territorio cittadino esteso oltre i confini delle vecchie mura del periodo repubblicano. Le regiones diventarono 14, tutte le regiones si trovavano sulla riva sinistra del Tevere, ad eccezione di Transtiberim (l’attuale Trastevere) che era sul lato destro del Tevere. Le 14 regiones erano: Porta Capena, Caelimontium, Isis et Serapis, Templum Pacis, Esquiliae, Alta Semita, Via Lata, Forum Romanum, Circus Flaminius, Palatium, Circus Maximus, Piscina Publica, Aventinus, Transtiberim.

Intorno al XII secolo iniziò a delinearsi una nuova suddivisione in 12 parti. Le zone erano diverse da quelle antiche ma per tradizione si continuò ad utilizzare gli stessi termini: regio in latino e rione in volgare.

LA STORIA DEL RIONE MONTI

Il nostro addentrarci nella storia dei rioni inizia con il suo primo storico rione, il più antico e da sempre uno dei più importanti: Monti.

Il nome deriva dal fatto che con il termine li monti i romani chiamavano una vasta zona, poco abitata, che comprendeva il colle Esquilino, il colle Viminale, parte del Quirinale e del Celio fino al confine delle Mura aureliane. Oggi il Quirinale, Castro Pretorio ed il Celio non gli appartengono più, ma il nome è rimasto.

Subito dopo la nascita della città con i suoi primi quattro rioni la zona si popolò densamente e si divise in due zone distinte e diversamente connotate: la parte alta del rione (dalle Terme di Diocleziano alla Suburra) era costituita da domus signorili intorno al Vicus patricius (oggi Via Urbana). La parte bassa era pantanosa, tuttora drenata dalla Cloaca Massima, si sviluppava intorno alla via dell’argiletum (il nome richiama la presenza dell’argilla e del fango che confluivano dai colli del Quirinale, dell’Esquilino e del Viminale) che corrispondeva alle attuali via Leonina e via Madonna dei Monti. Questa zona era chiamata Suburra ed era nota per essere plebea e fitta di locande malfamate. Più a valle, tra il Campidoglio ed il Palatino, c’erano i Fori Imperiali che erano separati dal quartiere popolare, sempre a rischio di incendi, per mezzo del grande muro frangifuoco in pietra gabina che ancor oggi fa da quinta architettonica al Foro di Augusto.

La parte bassa e maggiormente pittoresca del quartiere, Suburra, era quindi un’area malfamata, frequentata soprattutto da assassini, ladri e prostitute.

CURIOSITÀ SUL RIONE MONTI DI ROMA

È in questo quartiere che vide la luce il grande Giulio Cesare.

Nel Medioevo gli abitanti di Monti erano detti monticiani e svilupparono una loro forte identità tanto che il loro dialetto romano era lievemente diverso da quello degli altri rioni. In questo periodo nacque la storica rivalità tra gli abitanti di Monti e dell’altro rione con forte identità: Trastevere. Tale rivalità, nel XIV secolo, si concretizzava spesso in scontri cruenti tra gli abitanti dei due rioni.

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