tettoia terrazzo

Come e perché installare una tettoia sul terrazzo

Realizzazione di una tettoia sulla terrazza privata, in un palazzo: è possibile senza autorizzazione condominiale? Ecco cosa prevede la normativa vigente.
07.08.2023 /
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Una tettoia su un terrazzo può migliorare l’aspetto estetico e funzionale della propria casa, offrendo agli inquilini una gradevole estensione dello spazio abitativo, sotto forma di rifugio riparato e appartato dove godersi l’aria aperta.

Aggiungere una copertura alla terrazza o a uno spazio circoscritto dell’esterno della casa è una soluzione che permette di aggiungere metri utili alla proprietà e di dar forma a un nuovo ambiente vivibile, di certo più pulito, riparato e confortevole.

Le volte in cui la chiusura di un terrazzo o un balcone aumenta di fatto il volume di un’abitazione e modifica la planimetria del fabbricato è necessaria una segnalazione certificata di inizio attività o diventa indispensabile ottenere il rilascio di un permesso di costruzione. Esistono però parecchie soluzioni che permettono di chiudere un terrazzo installando una tettoia senza permessi.

Non a caso, negli ultimi anni, tante persone stanno scegliendo di modificare la propria abitazione aggiungendo una tettoia, un pergolato o una struttura con tende autoportanti, per sistemare (in modo pratico e con un buon effetto estetico) un angolo rilassante sul terrazzo.

Ad ogni modo, prima di installare una tettoia in un balcone o un terrazzo condominiale, è sempre meglio informarsi sulla normativa vigente. Esistono paletti giuridici e specifiche procedure di autorizzazione per lavori di questo tipo. Anche un pergolato o una copertura in legno, acciaio, ferro e alluminio potrebbero modificare l’assetto formale del condominio nel suo complesso, dall’aspetto della facciata esterna all’armonia generale della struttura.

I limiti imposti dalla legge

Secondo l’articolo 1127 del Codice Civile, i condomini possono opporsi alla sopraelevazione, cioè alla costruzione di una copertura in legno (o altro materiale) oppure di una tettoia, se questa installazione pregiudica l’aspetto architettonico dell’edificio o diminuisce notevolmente l’aria o la luce dei piani sottostanti.

La prima cosa da fare, dunque, è presentare un progetto all’assemblea condominiale. Il secondo passo, non meno insidioso, consiste nel far sì che il progetto di costruzione venga approvato. In molti casi, il regolamento condominiale può essere già chiaro sulla fattispecie: il documento condiviso può infatti permettere (senza limiti o con limiti) o vietare la costruzione di tettoie.

Per il progetto va richiesta l’autorizzazione del Comune nel momento in cui la tettoia è montata in pianta stabile o nel caso in cui l’installazione incida sul volume dell’immobile con le coperture laterali. Al contrario, una tettoia removibile non richiede un permesso burocratico.

In termini normativi, la conformazione della tettoia, unitamente alle sue ridotte dimensioni, può essere un elemento di evidenza che determina la finalità di “mero arredo e di riparo e protezione dell’immobile quando si accede nell’appartamento”, facendo sì che non ci sia bisogno di richiedere permessi speciali.

Detta in altre parole: le tettoie più piccole, vale a dire quelle che coprono lo spazio necessario a non bagnarsi con la pioggia (quando si esce dalla porta finestra del balcone o del terrazzo), possono essere eseguite in assenza di permessi, senza quindi essere ritenute abusive.

A ogni modo, secondo l’ordinamento italiano, quando il proprietario di un immobile all’interno di un condominio costruisce, pur sui propri spazi, una tettoia non voluta dagli altri condomini, costoro possono chiedere un risarcimento per lesione al decoro o all’aspetto architettonico del palazzo.

L’abuso edilizio connesso all’installazione di una tettoia sul terrazzo

Anche un pergolato ligneo è una struttura vera e propria, dato che è un’installazione che deve essere progettata e che deve garantire una certa stabilità. A fare la differenza è l’ingombro: se la massa della costruzione è ridotta e limitata, la tettoia può essere considerata un elemento che non corrompe l’unità estetica e architettonica della struttura principale.

Di solito, per i balconi e i terrazzi si scelgono tettoie semplici con copertura a due falde. E sono abbastanza richieste anche le tettoie-gazebo. Il legno è il materiale più discreto e funzionale nell’ottica delle esigenze e dei limiti della normativa. Gli interventi tollerati devono infatti rispettare la natura di strutture amovibili e non permanenti, quindi facilmente reversibili. Se un’installazione è removibile (al cessare della necessità o su richiesta dei condomini), può resistere sul terrazzo. Tutto il resto no.

Le verande, ad esempio, specie se fisse e durature, non possono essere considerate opere temporanee, e perciò non rientrano quindi nell’elenco delle opere consentite in regime di edilizia libera.

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