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Addolcitori domestici: ecco i vantaggi fiscali dei quali godono

L’Agenzia delle Entrate è intervenuta per ribadire la possibilità che l’installazione di impianti destinati ad addolcire l’acqua di un appartamento sia considerato un intervento di ristrutturazione edilizia e che quindi possa godere della dovuta detrazione.
06.07.2018 /
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L’Agenzia delle Entrate ricorda che gli addolcitori d’acqua domestici beneficiano di bonus ristrutturazione e aliquota al 10%, perciò possono essere mandati in detrazione.

 

Recentemente, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta per ribadire la possibilità che l’installazione di impianti destinati ad addolcire l’acqua di un appartamento sia considerato un intervento di ristrutturazione edilizia e che quindi possa godere della dovuta detrazione. Inoltre questa tipologia di impianti può godere anche di un ulteriore vantaggio, l’IVA agevolata al 10%. Scopriamo in che modo, con quali limiti e in base a quali leggi sia possibile questa possibilità.

Partiamo dal testo di riferimento, che in questo caso è la Circolare 20/E del 2011, pubblicata proprio dall’Agenzia delle Entrate. Questa circolare prevede una serie di risposte a quesiti dei contribuenti in merito all’IRPEF, alle detrazioni e agli ambiti di applicazione delle detrazioni stesse. Nel testo, al punto 2, si parla della “Detrazione d’Imposta del 36% per interventi di recupero del patrimonio edilizio abitativo”, ovvero del cosiddetto “Bonus Ristrutturazione”.

Prima di arrivare al punto in questione, giova sempre ricordare che questo bonus, introdotto in Italia dal 1997, negli ultimi anni è stato innalzato dal 36 al 50%, e che l’ultima Legge di Bilancio (27 dicembre 2017, n° 205) lo ha prorogato in questi termini fino al 31 dicembre 2018. Inoltre, il legislatore ha fissato un tetto massimo di 96.000 euro detraibili per le ristrutturazioni di appartamento e parti comuni dei condomini, stabilendo che la detrazione sia divisa in 10 quote annuali di pari importo. Serve infine ribadire che, oltre alle ristrutturazioni normali, nel bonus rientrano anche le spese effettuate per la manutenzione straordinaria, per il restauro e per il risanamento conservativo delle singole abitazioni di qualsiasi categoria catastale e sulle rispettive pertinenze, mentre per i condomini tutto ciò è valido ai fini della detrazione se  tutte queste tipologie di interventi sono stati realizzati sulle parti comuni dell’edificio.
 
Dopo questo sintetico, ma importante, riassunto sui punti fondamentali del “bonus ristrutturazione”, passiamo al tema principale di questo articolo, ovvero gli addolcitori d’acqua. Al punto 2.3 della Circolare l’Agenzia risponde in merito agli addolcitori d’acqua, specificando che “gli addolcitori per abbattere il calcare degli impianti idrici delle abitazioni possono fruire della detrazione IRPEF” nonché “dell’aliquota IVA del 10%”. Entrambe le agevolazioni “sono ammissibili solo se l’installazione degli addolcitori domestici comporta modificazioni strutturali integranti opere di manutenzione straordinaria dell’abitazione e/o degli impianti relativi”, facendo riferimento a queste opere per come sono indicate nel paragrafo 3.4 della Circolare 57/E del 24/02/1998 del Ministero delle Finanze.
 

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