Bonus mobili 2018, breve guida all’uso

I punti salienti da conoscere per usufruire del bonus mobili 2018, ossia la detrazione IRPEF sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici
30.01.2018 /
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I punti salienti da conoscere per usufruire della detrazione IRPEF sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici

 

L’Agenzia delle Entrate ha recentemente pubblicato sul proprio sito un’utile guida per avere le informazioni necessarie per usufruire correttamente del cosiddetto “Bonus mobili, vista la proroga inserita nella Legge di Bilancio per questa detrazione fino alla fine del 2018. In questo articolo riassumiamo i punti fondamentali da conoscere, in modo da fornire in poche righe tutte le informazioni necessarie.

COME FUNZIONA IL BONUS MOBILI 2018

Si tratta di una detrazione ai fini IRPEF del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), per un appartamento che sia oggetto di ristrutturazione. La proroga prevista dalla legge di bilancio ha stabilito che la detrazione sia possibile per i mobili e gli elettrodomestici che si acquistano nel 2018,  ma solo se la ristrutturazione dell’abitazione è cominciata dal 1 febbraio 2017 in poi.

Rimangono valide, ovviamente, le indicazioni previste dalle precedenti normative, ovvero per gli acquisti effettuati nel 2017 la detrazione è possibile solo se l’intervento di ristrutturazione è cominciato dal 1 gennaio 2016 in poi; se i mobili e gli elettrodomestici sono invece stati acquistati tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2016, l’intervento di ristrutturazione deve essere stato avviato dal 26 giugno 2012 in poi. In tutti questi casi, è condizione necessaria che la data d’inizio dei lavori di ristrutturazione sia antecedente alla data in cui si acquistano i beni. Attenzione: la data, non le spese. Le spese di ristrutturazione possono essere posteriori all’acquisto degli arredi.

REQUISITI BONUS MOBILI 2018

Primo requisito è, come già detto, rispettare i parametri temporali appena stabiliti, e ovviamente è conditio sine qua non l’intervento di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio. In merito a questo, si specifica che la ristrutturazione può avvenire sia su una singola unità immobiliare residenziale, sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. In questo secondo caso, i condòmini avranno diritto a detrazione, ognuno per la sua quota, e solamente per i beni acquistati e destinati ad arredare le parti comuni oggetto dell’intervento (ad esempio guardiole, appartamenti dei portieri, lavatoi, eventuali sale comuni condominiali, ecc.).

Non è quindi possibile la detrazione nel caso in cui un condomino acquisti mobili ed elettrodomestici per il suo appartamento, quando è in atto un intervento di ristrutturazione sulle sole parti comuni dell’edificio, e non nella sua abitazione. Infine, l’Agenzia delle Entrate specifica che la detrazione “spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio”.

TIPOLOGIE DI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE IDONEI ALLA DETRAZIONE

Gli interventi di ristrutturazione per i quali la normativa prevede il successivo bonus per mobili ed elettrodomestici sono i seguenti:

  • interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione di singoli appartamenti
  • ricostruzione o ripristino di immobile colpito da calamità naturali (se è stato dichiarato lo stato d’emergenza)
  • restauri e ristrutturazioni di interi fabbricati da parte di imprese o cooperative edilizie, che poi vendono o assegnano l’immobile nei 18 mesi successivi al termine dei lavori
  • interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su parti comuni

Attenzione: gli interventi di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti non prevedono il bonus mobili.

MOBILI ED ELETTRODOMESTICI INTERESSATI DAL BONUS

Si può applicare la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici nuovi (per gli elettrodomestici è fondamentale anche la classe energetica, vedi a inizio articolo). Tra i mobili sono esclusi porte, pavimentazioni, tende e tendaggi e altri complementi, mentre sono inclusi letti, armadi, librerie, cassettiere, comodini, divani, poltrone, materassi, credenze e scaffali, oltre alle apparecchiature per l’illuminazione. Tra gli elettrodomestici, con la specifica “grandi” la normativa vuole indicare: frigoriferi e congelatori, lavatrici e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura (compresi forni a microonde e piastre elettriche), condizionatori, ventilatori elettrici, radiatori elettrici ecc.

LIMITI DEL BONUS MOBILI 2018

La legge prevede che la detrazione IRPEF del 50% vada calcolata su un importo massimo di 10.000 euro; questa cifra si deve intendere, ovviamente, come cifra complessiva ottenuta sommando le spese sostenute per l’acquisto dei mobili e quelle per i grandi elettrodomestici.

I soggetti che hanno diritto alla detrazione devono ripartire la somma detraibile in 10 quote annuali di pari importo. L’Agenzia delle Entrate specifica che il limite dei 10.000 euro è valido per ogni singola unità immobiliare, pertinenze comprese, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Nel caso in cui un contribuente effettui lavori di ristrutturazione su più appartamenti, avrò diritto al bonus mobili per ogni abitazione ristrutturata, con tetto di 10.000 euro per ognuna di esse.

COME PAGARE PER AVERE LA DETRAZIONE DEL BONUS MOBILI 2018

I pagamenti dei mobili e degli elettrodomestici nuovi che vengono acquistati devono essere effettuati con bonifico o carta di credito o debito. In questo ultimo caso, come data del pagamento è considerata quella di utilizzo della carta, non quella dell’addebito del pagamento stesso sul conto corrente. Tutti i pagamenti effettuati in questo modo, che rispecchino le altre condizioni riassunte in questo articolo, possono essere portati in detrazione. Non si può invece portare in detrazione gli acquisti pagati con assegni, contanti o altri mezzi di pagamento. 

Inoltre, è importante specificare che “la detrazione è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo… e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento (circolare n. 7/2017). In questo caso, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria”.
Stesse modalità devono essere osservate per il pagamento delle spese di trasporto e montaggio dei beni. Ovviamente tutti i documenti che attestino gli acquisti (ricevute di bonifici, ricevute di avvenuto pagamento con carta, documentazioni di addebito su c/c, fatture di acquisto dei beni) devono essere conservati ai fini della dichiarazione dei redditi.

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